Cronaca della conviviale n. 7 del 7 ottobre 2013

Tema: “Come eravamo"

Relatore: Prof.ssa Rita Pizzagalli Serrao 

 

“Mi raccomando - dice il Presidente introducendo la relazione di questa sera dopo i saluti di prammatica – il Distretto sta per ristampare il libro della Rita sul mitico  Distretto 46 ed è quindi un’occasione da non perdere per prenotarlo”. Effettivamente questo libro è diventato ormai introvabile: era stato distribuito in occasione dell’ultimo Congresso ed è subito diventato un “must” rotariano dopo che, su di esso, proprio durante i lavori di quel convegno, era stata costruita un’interessante rievocazione dei primi anni del Rotary in Italia, per opera della stessa Rita e del past Governor Cerini. E infatti, dopo l’annuncio di Gildo, la platea di questa sera si è subito divisa tra i fortunati possessori della prima edizione del libro (e i pochissimi con dedica personalizzata dell’autore) e tutti gli altri, i quali non potevano che rassegnarsi a un’umana (anche se non proprio rotariana), quanto comprensibile e bibliofila invidia.

L’introduzione vera e propria viene fatta dal “solito” Renato che, con un’ assiduità encomiabile, continua a fare – sia familiarmente che in proprio – da protagonista alle nostre conviviali. In questo caso si adatta a vestire i panni della spalla, ponendo a Rita - vera star della serata – alcune domande funzionali alla ricostruzione storica della fondazione del Rotary in Italia. Rita inizia scusandosi perché questa sera ha un po’ di “raspeghino” che le rende difficoltoso parlare.

In realtà la nostra instancabile amica fa da mattatore degli argomenti che le vengono suggeriti con una verve e una padronanza che può sorprendere solo chi non la conosce. Con grande leggerezza ci conduce sino a tarda ora in una ricostruzione storica rigorosa, che ci fa rivivere con orgoglio le nostre ascendenze rotariane. Colpisce la ricchezza degli aneddoti che ci racconta: lo sdoppiamento di personalità che colpì il secondo presidente del Rotary milanese, Sir James Henderson, quando si convinse di essere stato lui il fondatore al posto di Leo Giulio Culleton che fu – invece - il vero iniziatore del tutto. E poi, ancora, l’attivismo di Piero Pirelli (terzo Governatore del Distretto) nel difendere il Rotary dalle ostilità politiche di allora. Sempre a proposito di Pirelli, ci ricorda tra l’altro come fu proprio lui a diffondere l’uso di pubblicare le relazioni degli incontri rotariani; queste divennero in breve tempo veri e propri trattati che riportavano la parte più avanzata del pensiero economico e sociale, ed erano lette e molto considerate dall’intellighenzia del tempo (altro che – aggiungeremmo noi - i bollettini di oggi!!!). Altra iniziativa di Pirelli fu di pubblicare per la prima volta l’annuario dei rotariani, così da dare trasparenza all’associazione e facilitare la conoscenza tra i soci (e qui qualche malalingua eccessivamente dissacrante ha commentato che dall’annuario Pirelli al calendario Pirelli il passo è breve, ma la battuta – per fortuna – non è giunta all’orecchio della nostra relatrice).

E che dire della notizia, per molti assolutamente sconosciuta, che fu il Rotary milanese a fondare un’istituzione di assoluto prestigio come l’Istituto dei Tumori di Milano. Nel 1925, sotto la presidenza del Prof. Mangiagalli, venne infatti lanciata una sottoscrizione che consentì nell’arco di soli tre anni d’inaugurare il nuovo ospedale. E il progetto venne anche portato agli allori del Rotary internazionale (convention di Denver), con grande onore per il nostro Paese. Spiace però, come dice Rita, che i milanesi (e anche molti rotariani) ignorino il dono fatto allora alla nostra città.

Ma rievocare gli albori del Rotary serve anche per avere coscienza di cosa siamo e di quello che stiamo facendo. E qui Renato, con delicata cortesia ricorda a tutti come Rita sia l’instancabile anima del CAM e contribuisca a dare lustro alla tradizione del nostro service.

Poi il question time, dove Sartorio restituisce la cortesia richiamando l’attenzione della platea sull’opera svolta da Renato al Pini. Scambio di gentilezze a parte, c’è ancora una domanda di Nicolosi circa la Danbrowniana possibilità di un Rotary Vaticano. Poi la serata termina con il Presidente che consegna a Rita il contributo del Giardini al CAM, unitamente all’anteprima del nuovo fenion appena rinnovato in vista del nostro prossimo trentennale.

Marco Tincati