Cronaca della conviviale n. 34 del 5 maggio 2007

 

"Festa della primavera" a Villa Faraone a Meina

 

Si sa. Il nostro magnifico past-president (anno rotariano 1988/89),  vice-presidente in carica, socio fondatore del club,  presidente della Commissione Interna del club per innumeri mandati, che di nome fa Antonio Faraone, detto Toti,  per sua stessa più volte ribadita ammissione non ama parlare in pubblico. Lo fa quando vi è proprio costretto e deve farlo almeno una volta all’anno quando a costringerlo è la sua Franca in quel di Meina, lago Maggiore sponda sabauda, per la celebrazione di quella Festa di primavera sul lago che è ormai un classico nel programma  annuale del Giardini. 

E Toti obbedisce, per annunciare fra l’altro e semplicemente che l’anno prossimo la festa avrà luogo sabato 10 maggio. “Beh, tutto qui?” –  sembrano chiedersi gli oltre cento amici presenti. Sì, tutto qui, ma a significare che il club è pronto a rincontrarsi con puntualità fra un anno esatto, che questo splendido caminetto organizzato dalla famiglia Faraone nella sua prestigiosa villa sul Verbano è ormai un classico che si ripete con gioia ogni anno, con la partecipazione delle amiche dell’Inner Wheel e di tanti illustri ospiti. Che venga battezzata Festa di primavera sul lago, o Festa delle rose, o Caminetto a Villa Faraone, non ha importanza. L’imprimatur è sempre lo stesso. 

Imprimatur che porta la firma “congiunta” di Toti e Franca. “Congiunta” oggi più che mai, visto che l’illustre coppia ha da pochi giorni festeggiato i cinquant’anni di matrimonio. Per l’occasione Toti, come si conviene, ha regalato a Franca un oggetto di… grande pregio (è Franca che l’annuncia). “Ed io – esclama Toti – mi sarei aspettato in cambio almeno una medaglia alla resistenza! Ma non è arrivata!”.  

Un caloroso applauso accompagna la battuta di Toti. Poco prima  dell’inizio dello spettacolo di rito: Tango, che fosti e sarai, che vede protagonista il Gruppo En Dos, costituitosi nel 1995 da un’idea di Mario Chiodetti, giornalista e appassionato cultore del tango argentino e della musica di inizio secolo. Tre musicisti, al violino,al pianoforte e alla fisarmonica,  un elegante presentatore,  una fine dicitrice, un’eclettica cantante, una coppia di acrobatici ed appassionati ballerini, insegnanti di tango. E’ l’Argentina più autentica che  viene a farci visita. Con tutta la sua unicità, seppur frutto di tanta Europa, gli immigrati di fine secolo, in particolare da Italia  e Germania. 

Una splendida giornata, dove Giove Pluvio ha avuto il riguardo di risparmiarci (pur avendoci provato in più di un momento!). Ma no, non avrebbe potuto piovere, non questo pomeriggio. Non l’avrebbero meritato i tanti amici e le tante amiche presenti, provenienti non solo da Milano ma anche da tante altre parti della Lombardia e d’Italia. No, non l’avrebbero meritato soprattutto Toti e Franca, anche se sposa bagnata, sposa…

Attilio Bradamante