Cronaca della gita a Rovetta alla Fondazione Fantoni http://www.fondazionefantoni.it/ 28 settembre 2013 |
Alla giornata dedicata alle opere e al Museo Fantoni sono intervenute 40
persone: 25 dal Rotary Club Milano Giardini e 15 del nostro Club.
Alle
10 io e Carmelo, pattuglia avanzata del Club, abbiamo ricevuto gli amici
di Milano che sono giunti alla Basilica di San Martino ad Alzano muniti
di una grande curiosità e voglia di vedere le meraviglie di questo
piccolo paese della provincia bergamasca. Con la guida, autentico
appassionato e promotore dei restauri di vent’anni fa, abbiamo
cominciato la visita dalla 1° sagrestia immergendoci nel profondo e
severo barocco di Grazioso Fantoni della fine del ‘600. A questa
sagrestia lavorò anche Andrea Fantoni, il più famoso artista della
famiglia che, a quel tempo, aveva solo vent’anni.
Grazioso, quinta generazione della bottega il cui capostipite Bertulino
è noto che lavorasse già negli anni 60 del ‘400, aveva fatto lavorare
Andrea sicuro della sua capacità. Andrea firmò una statua degli armadi
di questa sagrestia, cosa questa veramente molto rara poiché, nella
bottega, contava la capacità del gruppo che non doveva essere messo in
secondo piano dal lavoro di un singolo artista anche se molto bravo.
Con
le parole della guida si seguono immagini e suggestioni, si vedono i
fabbricieri e gli artisti scorrere e passare di sala in sala per creare
quella catechesi per immagini di cui
La
seconda sagrestia ha la solita capacità di meravigliare tutti quelli che
entrano a visitarla. Il nostro gruppo non sfugge alla regola, e passando
da un martirio all’altro, dalle statuette delle virtù agli stucchi,
entra sempre di più in questo racconto dell’Antico e del Nuovo
Testamento sempre più ricco di ammonimenti e significati, perché questa
sagrestia altro non era che una cappella per soli sacerdoti.
La visita in Basilica è culminata con l’altare della Madonna del Rosario
e con il preziosissimo pulpito sorretto dai quattro telamoni in marmo
bianco finissimi nella loro realizzazione di squisita realtà anatomica.
La base, la coppa e il baldacchino, quest’ultimo in legno e non in
broccato di seta come sembra allo sguardo, formano un insieme armonioso
di rara bellezza dal quale si fa fatica a staccarsi, quasi un’attrazione
soprannaturale ci portasse sempre a fonderci con le forme, i colori, le
severe parole che da lì scorrevano verso i fedeli.
Usciti e avviatici verso Clusone, queste emozioni sono entrate in tutti,
e molti hanno voluto condividerle con me.
A
Clusone ci aspettava il pranzo al ristorante Mas-cì. Per alcuni una
piacevole sorpresa, per altri una solida conferma. L’ambiente curato e
riservato, il menù di qualità e la presentazione molto curata sono
piaciuti a tutti. Qui l’incontro con i nostri soci, la retroguardia, è
stato piacevole e cordiale. Gildo Criscuoli e Alessandro Masera, i due
Presidenti, nello scambiarsi i gagliardetti hanno gettato le basi per
una più approfondita conoscenza reciproca. Quest’anno il Giardini
festeggia il trentennale della fondazione e Gildo ha invitato Alessandro
a partecipare. Altra cosa particolare è che gli “incoming
president”, Luce e Fiorani, sono compagni di scuola, e chissà se
ci serberanno qualche sorpresa.
La visita al Museo Fantoni a Rovetta ha concluso una giornata tutta
dedicata all’arte e alla particolare storia della bottega Fantoni. Il
Museo ha la particolarità di sorprendere tutti i visitatori che, in
genere, commentano “non pensavo che fosse così interessante”. Qui la
cosa più importante e rara è la disponibilità e ricchezza d’informazioni
sui quattro secoli di lavoro della bottega. Le migliaia di disegni
conservati con raccolte veramente uniche, le terrecotte, vera e propria
fase d’ideazione creativa degli artisti, gli strumenti, e ancora le
statue, i dipinti, i modellini architettonici, le stampe e gli ambienti
di questa casa museo hanno portato tutti noi indietro di molti anni, sia
nella stalla a modellare la creta nell’atmosfera gaia di una sera
invernale, sia nella linea di sbozzatura del marmo lungo il muro
perimetrale, sia nello studio a progettare opere che sarebbero rimaste
eccellenze nei secoli. Il ritorno al pullman è lento, negli occhi scorre la maestria degli artisti e il loro amore per le cose belle. Paolo Fiorani |