Cronaca della conviviale n. 14 del 25 novembre 2013

“Trentennale del Rotary Club milano giardini"

Serata storica e profondamente celebrativa quella di oggi, che ha riunito tantissimi amici del Giardini per un evento così particolare come quello del “nostro” compleanno. Più di centotrenta convitati tra soci, coniugi, ospiti del Club, del Distretto e dei Club imparentati, nonché del Rotaract e dell’InnerWheel.

Per elencarli completamente ci vorrebbe una rubrica del telefono di ultima generazione, per cui non faremo una mancanza nei confronti di nessuno ricordando - per tutti - il Governatore Paolo Zampaglione.

La cornice è prestigiosa e l’accoglienza splendidamente attenta. Tutti gli invitati si disperdono nell’ampio salone del Westin in un’atmosfera di grande festosità, onorando la procedura dell’aperitivo. Poi Gildo ci richiama all’ordine formalizzando l’inizio della conviviale con la campana rituale e le altrettante rituali difficoltà con il microfono (d’altronde sono solo trent’anni che i suoi gracidii accompagnano la storia del Giardini e non poteva certo abbandonarci questa sera). Il Presidente saluta tutti gli intervenuti e – singolarmente – gli ospiti del Club. Tra questi – in particolare – Mons. Buzzi, Prefetto dell’Ambrosiana, che viene questa sera ufficialmente investito della qualifica di nostro socio onorario.

Dopo la cena Gildo, in rappresentanza di tutti noi compleandi, spegne tre candeline da decennale e taglia la prima fetta della torta. Poi, ancora, solleva i calici per il brindisi e passa quindi la parola all’aedo del Giardini per il suo discorso celebrativo (la cui versione integrale è allegata in calce alla cronaca, della quale fa necessariamente parte). Attilio che, sia nella sua qualità di accolito della confraternita dei padri fondatori, che di cantore dei momenti topici del club non poteva certo esimersi da questa commemorazione, ricorda gli ultimi trent’anni del club, ma soprattutto la sua nascita; rievoca in particolare la prima conviviale e il primo Presidente del Giardini, quella mitica figura di Italo Martina che tanto ha dato alla nostra storia e a quella dell’intero Rotary.

Sin qui il passato, che è importantissimo soprattutto per cercare di capire il futuro. Chissà se i fondatori del club di trent’anni fa, che oggi, come rileva Attilio, si ritrovano in una posizione di onorevolissima minoranza numerica, si aspettavano il percorso che abbiamo seguito e che ci ha portato a raggiungere la nostra maturità di club. Ma pur orgogliosi del passato non ci si deve abbandonare alle retrospettive: come un trentenne vigoroso e -perché no - giustamente baldanzoso, il Giardini deve dimostrare di poter dare ancora il meglio di sé. Come ha detto Attilio, il Giardini c’è ancora, solo i tempi sono cambiati. In meglio o in peggio non è detto e, soprattutto, non importa. Quel che davvero conta è riuscire a mantenere la nostra armonia e la nostra amicizia.

Il Governatore, nel suo saluto conclusivo, rileva poi come il Giardini sia nato dall’indiscussa qualità rotariana del Milano Aquileia e abbia generato un club dalla qualità altrettanto comprovata come il Cordusio; tra queste due eccellenze ci siamo noi, con il valore da tutti riconosciutaci e la concretezza e l’orgoglio di quanto sin qui realizzato.

Infine Gildo illustra brevemente il libro stampato ad hoc per la commemorazione di questa sera con l’aiuto di Robiglio; ricorda il contributo dato da tutti e raccomanda di leggere le pagine che riportano gli originali dei bollettini “storici”, con i programmi e i passaggi di consegne dei diversi Presidenti. Queste pagine, unitamente ai ricordi e alle impressioni scritte per l’occasione dai Presidenti stessi, rappresentano per Gildo una bella memoria della nostra vita sociale. Il libro, insieme al nuovo fenion e alla ruota rotariana con la dedica del trentennale saranno un bel ricordo per tutti noi.

Questa sera abbiamo fatto un po’ di storia ma può anche darsi che, nel 2083 - quando il Presidente di allora dovrà pensare a come celebrare il centenario del club - anche questa cronaca potrà far parte delle future memorabilie del Giardini. Magari, fra settant’anni sarà tutto virtuale e roboticamente webbizzato: dal Presidente alle conviviali in videoconferenza. Il nostro microfono, stanco di gracidare, sarà ormai in pensione ma, probabilmente, ci sarà sempre da discutere su come aumentare i Services e ridurre l’età media (che tutti ci auguriamo possa, per allora, raggiungere l’ambito traguardo dei 137 anni).  Una cosa resta però fondamentale per la nostra sopravvivenza e per il nostro successo: la riconoscenza verso chi ha avuto la forza e la determinazione di creare un club come il nostro e il mantenimento dei valori rotariani che ci sono stati tramandati.

Tanti auguri Giardini per i tuoi e per i nostri luminosi 30  anni insieme!

Marco Tincati e Attilio Bradamante