Cronaca della conviviale n. 7 del 7 ottobre 2013 Interclub con il Milano Net a Palazzo Cusani Tema: “Storia della Filatelia a partire dalla storia della Posta" Relatore: dott. Sebastiano Cilio |
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Che la filatelia sia per lo più considerata una
passione fuori moda, il cui livello d’interesse riscosso tra il grande
pubblico sia appena sopra quello registrabile dalle collezioni di pizzi
della nonna è un’opinione diffusa. Ma se c’è una cosa della quale i
rotariani non hanno certo timore, è la paura di apparire outdated. E i
fatti hanno dato ragione a tutti gli amici che, sfidando il brutto
tempo, si sono avventurati nel territorio (per noi del Giardini)
inesplorato di palazzo Cusani per partecipare all’interclub organizzato
dal Milano Net sulla storia delle poste e della filatelia. Una storia
ricchissima di divertenti aneddoti che non ha niente a che fare con una
temuta e scontatamente barbosa relazione sulla qualità della
dentellatura dei francobolli. D’altronde il legame del Rotary con la
filatelia celebrativa ha una storia lunga e nobile: basti solo ricordare
che tra i memorabilia dell’ormai lontano centenario del 2005 si annovera
anche il francobollo emesso ad hoc dalle poste italiane (a proposito del
quale è stato anche prosaicamente chiesto al nostro relatore una stima
del suo valore venale). La serata ha inizio nella sede di Palazzo Cusani dove ci incontriamo con gli amici del Milano Net, per lo più riconoscibili dal colore dei capelli dovuto alla giovane età sia del club che della media dei suoi soci. Dopo l’ape rinforzato, gli inni e i saluti agli ospiti da parte del Presidente Pierfranca Suter del Net, viene data la parola al nostro relatore, il dott. Cilio, giornalista rotariano del Sud Ovest e presidente della borsa filatelica. Esperto appassionato di filatelia e grafologia è un profondo conoscitore della storia della posta. Con l’ausilio di belle slides ci racconta come
l’invio di messaggi scritti fosse, nel passato più remoto, appannaggio
dei re e imperatori o, quantomeno, di chi poteva permettersi dei
messaggeri personali. Solo nel 600 la famiglia (bergamasca) dei Tasso
pensò di istituire un primo servizio (para)pubblico. Ma si deve
aspettare sino alla regina Vittoria per
vedere il primo
francobollo vero e proprio (il famoso Penny Black) come applicazione del
corrispettivo di pagamento del servizio postale. Sino a quel momento si
usavano per altro sistemi fantasiosi quanto avventurosi per trasmettere
messaggi scritti, soprattutto in condizioni difficili come mancanza di
strade, guerre e blocchi militari: piccioni viaggiatori, pony express
(allora ancora senza motorino ma con cavalli cambiati con organizzazione
cronometrica) e persino mongolfiere (o ballons monté) e capsule
sottomarine pinnate (boule de moulins), trasportate dalle rogge, per
eludere i controlli prussiani durante l’assedio di Parigi. Poi gli
aspetti economici e d’investimento in francobolli. Anche in questo caso
vale la regola di acquistare oggetti collezionabili soprattutto per il
proprio piacere. Il ritorno economico può (ma non è sempre assicurato)
concretizzarsi solo
dopoanni e in seguito a fattori spesso fortuiti. Pensiamo alla storia
del famoso “Gronchi rosa “ che realizzò quotazioni folli in seguito ad
un errore di stampa che fu causa di proteste diplomatiche con il Perù e
l’Ecuador e che ne causò il ritiro. I pochi esemplari rimasti in circolo
raggiunsero prezzi estremi, salvo poi ridimensionarsi bruscamente quando
ne fu trovato un gran numero tesaurizzato da qualche “lungimirante”
speculatore. Quindi il question time, durante il quale tanti
iscritti a parlare hanno posto domande che hanno svelato nascoste e
insospettabili passioni filateliche: Criscuoli, Suter, Nicolosi, Gambel,
Pizzagalli e altri. Poi i saluti, non prima però di una breve cerimonia di scambio dei gagliardetti e di reciproco ringraziamento tra i Presidenti dei due club. Quindi l’arrivederci alla prossima settimana dove, noi del Giardini, avremo la celebrazione di un evento ben degno di un’emissione storica: il nostro trentennale.
Marco Tincati |