Cronaca della conviviale n. 3 del 15 luglio 2013 Assemblea del Club" |
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Siamo in ventiquattro, siamo giovani (per lo più non
d’età, ma certamente d’intelletto) e forti (d’animo e sempre
d’intelletto) e tetragoni abbiamo risposto alla chiamata assembleare del
Presidente per l’ultimo incontro pre-agostiano. E’ una riunione voluta per discutere dei Service del Club al fine di averne la condivisione dell’Assemblea, in armonia con le decisioni prese dal Direttivo. Terminato il lauto pasto,
si inizia in allegria: il Presidente ci invita a festeggiare l’ultima
nata nel Club, venuta alla luce dalla stirpe LUCE. E’ Margherita, la
nipotina di Luigi, che il figliolo ha dato ai nonni per la loro gioia e
delizia. Ed a Luigi va anche bene, in quanto se la cava offrendo
soltanto una sbicchierata di tre (tanti sono i tavoli) bottiglie di
frizzante frizzantino. Innalzati i calici, terminata la libagione ed
imposto il silenzio, Gildo inizia sul tema della serata ricordando che i
Service, approvati da tempo dal Direttivo e già presentati ai soci nel
corso di varie serate, sono CAM, RYLA e GUGLIE DEL DUOMO.
Porge,
quindi, il microfono (che per l’occasione, “semel in anno”, funziona
alla perfezione) a Toti perché questi ci parli del progetto GUGLIE, che
ci impegnerà per tre anni rotariani. Il probo Decano, prima di
aggiornarci sullo stato dell’arte, vuol partire da lontano,
richiamandoci al vero contenuto rotariano dell’ARTE DEL SERVIRE. Poiché questo tema, molto dibattuto nel Club, ha
varia interpretazione, Toti si sofferma su di esso, dandocene
l’interpretazione ortodossa. Inizia con una provocazione, chiedendo a
chi fa la formazione rotariana se si è stati chiari con i vari soci
incoming negli anni, perché la confusione è presente. “L’attività di
servizio, base strutturale del rotariano - afferma Toti - , non è da
intendersi come beneficienza. Da elemosiniere, l’Opera S. Vincenzo è
molto più efficiente del Rotary!”. L’azione rotariana, invece,
dev’essere chiara e visibile, agli occhi di tutti, utile per la
comunità, non confinando quanto riusciamo a destinare come service in
rivoletti nei quali il tutto si disperde senza memoria futura. Essa deve
poi coinvolgere operativamente tutti i soci e non limitarsi ad un
semplice esborso di danaro. Proprio per questo il Giardini si è fatto
promotore del Service Guglie, perché il Duomo (voluto da Ludovico il
Moro), simbolo e logo di Milano, è da sempre caro ai Milanesi sia
autoctoni che assimilati per “ius soli”: contribuire al suo restauro si
traduce in un servizio per la comunità, durevole nei secoli. Ci informa,
quindi, che il Distretto 2041 (com’era bello, però, il 2040!) ha
approvato l’iniziativa e la sta estendo a tutti i Club (probabilmente
coinvolgendo anche il Distretto 2042) lasciandoci la paternità del
service. Prima della fuga estiva, in particolare, il
Governatore Zampaglione firmerà con l’Opera Del Duomo l’impegno di
donare 100.000 € per il restauro di una guglia. A tale importo il
Giardini contribuirà con 20.000 €, erogati in tre anni rotariani. Adesso si va nella fase “calda” della serata, perché
si apre un dibattito che coinvolge la maggior parte dei soci presenti e
che vede protagonista il ns. Bramani. L’affermazione di Bramani è che
quanto diamo ai vari service è poco, costituendo soltanto il 30% del
budget annuale del Club. Per essere incisivi dovremmo poterne dare il
50%. Sottolinea, quindi, che mangiamo troppo ed a caro prezzo, a scapito
del service. Il ns. saggio Decano, però, risponde che la vita del Club è
basata sull’amicizia e sul piacere d’intrattenersi. Non è possibile,
quindi, ridurre il numero delle riunioni, né limitarle a cocktel veloci
se non a scapito dell’amalgama del Club e della confidenza tra i soci,
cose per le quali elegiamo e siamo di esempio nel Distretto. Ripete,
quindi, il già noto Teorema Faraone: ” Se si privilegiano i service alle
conviviali, si converte il Rotary in una S.Vincenzo”. Il dibattito si sposta adesso sulla vita del Club e
sulla necessità di avere un ricambio generazionale con l’apporto di
nuovi soci, possibilmente giovani (fascia 40-50 anni per Turzi, al fine
di sfruttarne il contributo di esperienze vissute), che, purtroppo, non
trovano stimolo per entrare nell’Associazione. E’ per questo che da
alcuni (Sironi, Brandolese, Nicolosi) si auspicano nuove idee ed
iniziative (con programmi anche pluriennali) al fine di essere più
attrattivi e meno rigidi (Attili) nell’accettare che i giovani chiamati
o bussanti possano non essere ns. copia conforme. L’assegnare borse di
studio su temi specifici a giovani laureati (Sironi) ed offrire aiuto
per un possibile inserimento nel mondo del lavoro sarebbero offerte
certamente attrattive. Poiché, come ribadito da tanti, il servire è
anche prestare opera personale, Toti ribadisce che unire tale attività
alle elargizioni potrebbe proporsi per il Club come tema dell’anno. Gli ultimi interventi sono per altri Decani. Eddy
afferma la validità dell’attuale dibattito, in quanto animato e
costruttivo ed atto a risvegliare la voce del Club e ci ricorda che
forse i più bisognosi di solidarietà sono i 50-enni che stanno perdendo
il lavoro, auspicando un intervento più per essi che per i giovani;
Bellingeri chiede di promuovere un Service che sia esclusivo del Club,
piuttosto che marchiato come Distretto; Mazzoni rileva che la vecchiaia
del Club è riscontrabile nei discorsi fatti, ai quali la partecipazione
dei giovani soci è minimale; Turzi, poi, conclude in bellezza dicendoci
che negli USA è partita una campagna di arruolamento rotariano rivolta
ai pensionati, in quanto più disponibili per i service. Ma è Coluccia che, rientrato dal Cilento proprio per
rispondere all’appello del Presidente, chiude con una ventata d’orgoglio
e d’ottimismo per il ns. Club, ricordando che il Giardini rifulge nel
Distretto per tutte le iniziative fatte e da questo recepite e per
l’importanza che esse hanno assunto. Abbiamo finito e constatiamo che il Presidente ha
faticato non poco a gestire una serata animata, piena di spunti e
foriera di energia per il prossimo futuro. Un’ultima parola (o quasi) prima di avere il tocco
della campana. Un contributo ai fondi da destinare ai service può
venire, senza aumento di quota sociale, con un piccolo sforzo dei soci:
basterebbe confermare per tempo la presenza alla Segreteria per la
prenotazione dei pasti in serata. Per essi paghiamo 43 € /cad., ma il
contratto (appena rinnovato con NH senza aggravio di costi rispetto allo
scorso anno – lode al ns. Gildo - ) ci impone di comunicare un numero di
presenti ogni lunedì mattina alla Direzione dell’Albergo. In mancanza
d’indicazioni, il Prefetto comunica regolarmente un numero di presenze
sul quale, con una franchigia del 10%, il Club paga anche se il numero
d’intervenuti è inferiore (l’eccedenza si paga sempre). In tal modo
qualche centinaio di euro viene saltuariamente “omaggiato” all’Albergo.
Con un’attenzione maggiore dei soci, invece, quest’importo potrebbe
essere devoluto ai service. Poiché adesso la campana suona per tutti, possiamo
augurarci un sereno periodo di riposo per ferie, per rivederci, lancia
in resta, abbronzati e tutte chiazze, alla ripresq settembrina. Buone ferie. Aldo Nicolosi |