Cronaca della conviviale n. 6 del 29 settembre 2008

 

Tema: “Il turismo nel paese degli struzzi

Relatore: Prof.  Roberto Ruozi

 

 

“Dopo la conviviale di lunedì scorso, con un tema di assoluta attualità (“Crisi dei mercati, ma il mondo non finisce qui” – e speriamo che sia proprio così alla luce degli eventi di questi ultimi giorni, n.d.r.) trattato per giunta da un esperto quale sicuramente è il nostro nuovo socio Andrea Ragaini!, eccoci di nuovo riuniti per un’altra serata d’eccezione – esordisce ancora una volta il Nostro in principiar di serata – per la levatura del relatore e l’interesse del tema, perché l’amico  Roberto Ruozi ci parlerà del turismo in Italia, una voce che rappresenta da sola più il suo indotto  circa il 10% del nostro PIL!”

Prima di presentare Roberto Ruozi, per altro vecchio amico del club, e cedergli la parola, tocca però ad Adalberto assolvere ai tradizionali iniziali compiti di rito. Salutare l’unico ospite di soci, l’unico visitatore rotariano e i coniugi presenti (5), nonché porre gli auguri di buon compleanno a Bellingeri, Bodega e Imperiali. Comunicare che la prossima serata natalizia sarà regolarmente di lunedì, il 15 dicembre prossimo, qui ai Cavalieri; che il 13 ottobre riceveremo la visita del Governatore (serata per i soli soci). 

E inoltre: che la gita-caminetto di Alessandro Bertolotti del 18 ottobre in Piemonte è già overbooked, visto che il numero di coloro che si sono “iscritti” va ben oltre la capienza del pullman,  chissà che non saremo obbligati a chiedere a qualche amico di utilizzare i propri mezzi (e però chi verrà in auto dovrà farsi accompagnare da amici astemi, visto il taglio culturalenologico dell’evento!); che i caminetti familiari del 6 novembre si preannunciano come un gran successo, visto che sono già undici le famiglie disposte ad ospitare gli amici; che, infine, il Consiglio ha deciso di accogliere la richiesta del Governatore decidendo di sostituire la conviviale del 24 novembre con il Seminario sulla Rotary Foundation del 22 dello stesso mese. 

Il relatore della serata è un certo… Roberto Ruozi. Roberto è un vecchio amico del nostro club padrino, il Milano Aquileia. Lo ricordiamo nei primi anni del nostro vivere insieme il Rotary, con i Cerini, i Giuliani, i Vegeto, i Caniato, i Ferrauto. Dell’Aquileia è stato presidente nel 1992-93, quando al timone del Giardini c’era un certo Giulio Palumbo. Prima di Palumbo c’era stato don Edy Gambel. “E a Ruozi devo anche l’ammissione al nostro club – esclama quasi commosso Adalberto – fu lui infatti a parlarmi per la prima volta di Rotary in modo concreto e, constatato un certo interesse, chiamò al telefono un certo Edy…”. 

“Roberto era già allora ben noto. Professore Ordinario in Bocconi di Economia degli Intermediari Finanziari, divenne Rettore dello stesso ateneo nel 1995. Ora è Professore Emerito e Presidente del Centro Studi della Bocconi sull’innovazione finanziaria – continua Alberici – e presente nei CDA di numerose importanti società italiane. Questa sera è fra noi nella sua qualità di Presidente del Touring Club Italiano”. 

Impossibile riassumere in poche righe racconto ed esposizione di Ruozi. Tanto sono ricchi di dati, battute, acute considerazioni,  precise analisi e conclusioni certo non positive. Con l’affermazione finale, amara, che tutti conosciamo ma da tutti apparentemente ignorata: il turismo è la principale industria italiana e potenzialmente la maggior fonte di reddito e di ricchezza. E tuttavia andiamo sempre più indietro nelle classifiche mondiali, non sappiamo aggiornarci e modernizzarci, non riusciamo ad adeguarci alle nuove realtà, perdiamo competitività di giorno in giorno. Non era il massimo quando l’organizzazione era centralizzata, ma ora che è stata demandata alle regioni è ancora peggio. Ed è mortificante pensare di poterci affidare ancora una volta all’italico stellone. 

Al termine gli interventi di Gambel, Bertolotti, Sartorio e dello stesso Alberici, con le appropriate risposte date dal relatore,  aiutano a comprendere ancor meglio lo status attuale del turismo nel nostro paese. E a capire quale sia il paese degli struzzi, come si chiami e dove stia: purtroppo è il Nostro e sappiamo perché.

 

Attilio Bradamante