Cronaca della conviviale n. 10 del 27 ottobre 2008

 

Tema: “Prospettive dell’economia Europea e dell’Italia

Relatore: Prof.  Alberto Quadrio Curzio

 

 

Nonostante la tentazione di analizzare il “breve periodo” sia  particolarmente forte in questo contesto di forti turbolenze dei mercati finanziari mondiali, il Professor Quadrio Curzio imposta la Sua  relazione su una analisi di lungo periodo.

Con la forza che gli deriva dalla Sua grande competenza scientifica e dalla profonda convinzione della rilevanza  dei progressi fatti dalla Costituzione Europea negli ultimi anni, il Professor Quadrio Curzio ha primariamente evidenziato che l’Europa è una democrazia specifica senza antecedenti storici:

  • essendo retta da un mix di competenze intergovernative e comunitarie;

  • essendo un unicum nella storia delle democrazie;

  • avendo il  primato di avere una valuta unica (l’euro) senza avere una unitarietà politica e sociale

Nel corso degli anni, l’Europa ha avuto il merito di affermarsi sulla scena internazionale, di sviluppare grandi progetti e di ottenere successi di assoluto livello tra cui, in primis, la creazione di un Mercato Unico di straordinaria rilevanza, primo per dimensioni e per reddito pro capite.

Nel suo cammino ha però compiuto alcuni passi falsi. In particolare due sono considerati di particolare gravità:

  1. ha consentito,  in un tempo troppo breve,  un eccessivo allargamento degli Stati Membri, forse giustificabile in una scala di lunghissimo periodo, ma eccessivamente penalizzante  nel breve e nel medio periodo;

  2. ha accolto alcuni Stati nell’organizzazione mondiale del commercio, concedendo  privilegi eccessivi che  hanno reso iniqui i rapporti competitivi tra gli stati appartenenti al WTO stesso.  Nel caso della Cina, in particolare, l’ingresso nel WTO è stato concesso:

    1. pur in presenza di una costante sottovalutazione della valuta locale (che ha fornito un indiscutibile vantaggio competitivo ai prodotti Cinesi);

    2. pur in presenza di un sistema del lavoro con regole molto blande in tema di rispetto della persona e della  sicurezza;

    3. pur in presenza di politiche di dumping sui prezzi

            con conseguenze molto più negative per i Paesi Europei  rispetto a quelli degli Stati Uniti.

Nel corso degli ultimi 60 anni il tasso di crescita Europeo  è stato buono (circa il 2% medio annuo, in linea con la best practice di lunghissimo periodo)  e molto più stabile (basse oscillazioni e bassa dispersione rispetto al valore medio) rispetto alla crescita americana, in cui a momenti di fortissimo incremento ,  si sono contrapposti   momenti di rilevante stagnazione.

L’economia Europea:

  • ha un risparmio interno  consistente;

  • ha avuto una crescita stabile e ragionevole;

  • ha una bilancia commerciale sostanzialmente in equilibrio ( rispetto agli Stati Uniti che hanno un deficit commerciale nel medio periodo stabilmente al 6% del Prodotto Interno Lordo).

L’Europa è quindi molto più solida e meno vulnerabile degli Stati Uniti ma è decisamente “perdente” rispetto alla supremazia scientifica, politica, tecnologica e militare degli USA.

Il meccanismo della rappresentanza europea è decisamente debole. Basti ricordare che dopo il semestre di Presidenza Francese,  la Presidenza della Unione Europea passerà alla Repubblica Ceca, che esprime un PIL pari a quello della Provincia di Brescia. E’ quindi intuitivamente chiaro che il “peso” politico nelle negoziazioni delicate non possa essere elevato.

Ipotesi percorribili per rafforzare il ruolo dell’Europa.

Alcune proposte riportate dal  Professor Quadrio Curzio per ridare slancio all’Europa sono:

  • Presidenza “stabile” dell’Unione Europea,  con un mandato di 2,5 anni, rinnovabile per altri 2,5 anni ed l’elezione di un “Ministro degli Esteri”,  in modo da  consentire la definizione di un programma di azione di medio periodo che consenta di affrontare e risolvere temi strategici fondamentali.

  • Rafforzamento delle cooperazioni “forti” tra alcuni stati membri (almeno 8 tra gli attuali 15 appartenenti ad Eurolandia)

  • Utilizzo delle riserve auree delle Banche Centrali Nazionali (non più funzionali all’emissione di moneta) finalizzate all’emissione di Titoli di debito Pubblico Europei, finalizzato  alla realizzazione di una spesa pubblica (chiaramente non corrente) che permetta:

    • la realizzazione di  Grandi opere infrastrutturali europee

    • rilevanti investimenti in ricerca scientifica e tecnologica, indispensabili per ridurre il Gap con i paesi maggiormente competitivi.

 

ANALISI DELLA SITUAZIONE ITALIANA

Il Professor Quadrio Curzio si è poi soffermato in una analisi del sistema Italia ed in particolare ha evidenziato 3 aree di problematicità da risolvere in prospettiva futura.

  1. Elevato rapporto Debito Pubblico /PIL, pari al 104%. Il rapporto porta l’Italia ad occupare il 3° posto nella classifica Mondiale, purtroppo senza poter replicare la stessa posizione nella generazione del PIL. Ogni anno si crea un disavanzo derivante da debito pubblico di 70 miliardi di euro!

  2. Forte dualismo tra Nord e Sud, con presenza di distorsioni distributive assolutamente non corrette.

  3. Forte deficit Energetico, derivante da scelte passate non modificabili nel breve periodo, pari a 70 miliardi di Euro annui.

I Governi che si sono succeduti, non sono riusciti ad intaccare in misura rilevante il Debito Pubblico. Il Governo Prodi, per 1 anno, ha portato il rapporto Deficit / Pil al di sotto del 2%, ma non ha contribuito alla riduzione dello stock pregresso.

Il  Governo Berlusconi, con il DL di giugno  2008 convertito in Legge in agosto, ha previsto in 3 anni una manovra da  36 miliardi di euro, di cui € 30 miliardi di tagli di spesa (circa € 15 miliardi di tagli alle spese dei Ministeri, € 10 miliardi attraverso riduzione dei contribuiti agli Enti Locali, teoricamente compensati dal Federalismo Fiscale, € 5 miliardi di altre spese) ) ed € 6 miliardi di nuove imposte, tra cui in particolare la Robin Tax che colpisce prevalentemente Banche ed Aziende Petrolifere.

L’obiettivo 2011 è  reso senza dubbio difficile dal contesto economico attuale. Un dato consente di quantificare la portata del cambiamento di scenario: nel 2006 il Governo Prodi aveva stimato per il 2009 una crescita del PIL del 2%; nel giugno 2008 il Governo Berlusconi aveva rivisto al ribasso la stima di crescita allo 0,9%. I dati diffusi negli ultimi giorni prevedono una contrazione per il 2009 del -0,5%!

Cosa si può fare per l’Italia.

Non moltissimo, in funzione dell’elevato stock di debito pubblico.

Una soluzione è però portata dal Professor Quadrio Curzio:  il conferimento delle riserve auree della Banca d’Italia alla Cassa Depositi e Prestiti, finalizzata all’emissione di Obbligazioni Garantite da Oro (particolarmente appetibili in momenti di forte incertezza quali quello attuale, ma negoziabili e richieste anche in situazioni di normalità) ed indirizzata al finanziamento di Grandi Opere Pubbliche infrastrutturali.

La spesa pubblica (chiaramente non quella corrente) genera infatti un processo virtuoso di :

Occupazione                                               Reddito                                             Domanda

Il Professor Quadrio Curzio riporta infine uno spaccato della Bilancia Commerciale del nostro Paese. A fronte di un settore manifatturiero che, nonostante un indiscutibile rallentamento, genera ancora un surplus commerciale di € 120 miliardi annui, si contrappone

  • un forte deficit commerciale nel settore della chimica di base, dell’informatica, dei mezzi di trasporto e dell’energia, che portano in negativo la Bilancia Commerciale Italiana.

La soluzione ai richiamati problemi non può essere risolta da una unica Legislatura. Maggioranza ed opposizione dovrebbero trovare accordi di lungo periodo che consentano di disporre di un tracciato costante e certo.