Cronaca della conviviale n. 27 del 27 aprile 2009

 

Tema: Meritocrazia: 4 proposte per farla sorgere anche in Italia”

Relatore: Roger Abravanel

 

In data 27 Aprile 2009 si è tenuta presso l’Hotel Palace di Milano una presentazione di Roger Abravanel, autore del libro Meritocrazia.

Il libro, che è già alla quinta ristampa, denuncia a viva forza la mancanza del fattore meritocratico nello sviluppo sociale ed economico dell’Italia, questo secondo l’autore è la pietra angolare smussata sulla quale sta cadendo tutto il castello del sistema paese.

Il risultato di anni di nepotismo e di un mercato del lavoro basato sulle raccomandazioni, è quello di uno stato con la più alta ingiustizia in occidente, intesa sia come differenza tra i più ricchi e più poveri, misurato dal rapporto tra il reddito del 10% più ricco e più povero della popolazione, sia come mobilità sociale, ossia la possibilità di un appartenente ad un ceto basso di raggiungere uno status più elevato.

Dal punto di vista prettamente economico, Abravanel ha cercato di dimostrare, dati alla mano, le conseguenze di questa forma mentis italiana, così il numero delle imprese globali per paese d’origine secondo Fortune, vede l’Italia posizionata solo all’11 posto, dopo addirittura il Sud Corea.

La crescita del PIL pro capite è passato dal boom del New Deal compreso tra gli anni 50 e 80, fino all’attuale crescita negativa, che piazza l’Italia tra i peggiori malati dell’occidente, con un sorpasso da parte di tutte la altre economie storicamente povere dell’Europa (Irlanda, Grecia, Spagna…).

Queste sono quindi le conseguenze di una società gerontocratica piegata e ripiegata (sui figli) su se stessa. Una società che non avendo leader meritocratici (o leader che siano tali per la loro capacità di convincere e supportare i propri collaboratori in missioni anche impossibili) è crollata progressivamente con un effetto domino, un paese destinato a fallire come tutte le aziende a conduzione familiare che affrontano il mercato competitivo globale.

Indicativa è stata anche la classifica delle migliori università del mondo, dove non compare nessun istituto italiano.

Due, ad ogni modo, sono secondo l’autore i nodi gordiani da tagliare in Italia:

  • La giustizia civile

  • La scuola

Per il primo punto, la relazione ha fatto notare come in un paese con tempi di giudizio da terzo mondo (1.219 giorni in media per risolvere un adempimento contrattuale) il cittadino non si senta ovviamente tutelato nei suoi diritti di lavoratore autonomo o dipendente.

Anche in questo frangente l’Italia si posiziona negli ultimi posti della classifica mondiale, al 156° posto dopo il Gabon e la Guinea.

Per la scuola, invece, l’assenza di meritocrazia nel corpo docente ha creato un esercito di professori poco preparati e mal retribuiti, cioè l’antitesi di una situazione idilliaca per sviluppo culturale del paese, il risultato è che l’Italia ha la più bassa capacità intellettiva dell’occidente. Nello specifico poi, la preparazione degli alunni italiani in una materia fondamentale come la matematica (secondo il test PISA: Program For International Student Assestment) è ancora fortemente deficitaria e sotto la media OECD, per quanto si noti una fortissima discrasia tra i risultati nel nord e nel sud del paese.

Per dare il via a una controtendenza, o a più verosimilmente a una rivoluzione, Roger Abravanel propone quattro soluzioni concrete basate sia sul concetto di misurabilità delle prestazioni, sia sulla questione delle pari opportunità, sia sulla proposta delle Delivery Unit, approntate con successo in Inghilterra sotto Blair.

Ecco in sintesi i punti riportati:

  1. Istituzione di Delivery Unit (cioè task force che migliorino empiricamente ed oggettivamente il servizio) nell’Amministrazione pubblica.

  2. Test standard di accesso per l’occupazione dei migliori posti di lavoro nel pubblico e nel privato.

  3. Un’Authority che liberalizzi i servizi locali.

  4. Un aumento esponenziale delle donne nei centri di management (Abravanel ha rimarcato come il contributo femminile dia un plus insostituibile ad ogni azienda)

Nota sul relatore della serata:

Roger Abravanel è stato uno dei più giovani laureati in ingegneria in Italia, ha lavorato per 35 anni in Mc Kinsey come consulente per aziende sparse in tutto il mondo. Ora collabora con varie società (tra cui Luxottica, forse l’esempio più alto del concetto di meritocrazia applicato all’azienda) nonché del Ministero dell’Istruzione, col quale sta cercando di riformare e rifondare il settore scolastico italiano.