Cronaca della conviviale n. 33 del 15 giugno 2009

Interclub organizzato dal RC Milano Sud-Est

Con la partecipazione dei Club Rotay: Milano Scala, Milano L.da Vinci, Milano Giardini, Milano Nord Est, Rotaract Milano

Serata in ricordo di Giuseppe Pontiggia

 

 

Al Teatro Verdi, un piccolo gioiello di architettura dell'inizio del '900, “La grande sera” in onore di Giuseppe Pontiggia.

Circa 130 i presenti, di cui una ottantina rotariani: del nostro Club, del Rotaract Milano e dei quattro Club che hanno aderito alla iniziativa. Tutti con labari e Presidenti: Vittorio Dotti del Milano Nord-Est, Caterina Lo Moro del Milano Scala, Giovanni Manetta del Milano Leonardo da Vinci, Adalberto Alberici del Milano Giardini e Stefano Vazzana del Rotaract.

Superato il preludio di un aperitivo corredato da ottimo finger food (così dicono i più moderni), la serata inizia con un filmato: Peppo Pontiggia che parla di scrittura, di lettura e di se stesso, con la bonomia, lo humor sottile e la precisa incisività che ben ricorda chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, e ancora Peppo che riceve i premi più prestigiosi cui uno scrittore italiano può aspirare.

Indi i riflettori sul Milani Presidente che inizia coi ringraziamenti, come d'uso in una riunione rotariana: ai presenti per essere intervenuti, ai presidenti dei quattro rotary e del rotaract, agli amici del Milano Sud-Est Widegren, Lai, Mastandrea e Penati per i loro consigli e il loro aiuto.

Superati i ringraziamenti, Milani passa ai perché di questo ampio interclub.

“Abbiamo deciso di organizzare questa serata perché Giuseppe Pontiggia era socio del nostro Club, e ne siamo orgogliosi e vogliamo che tutti lo sappiano. Abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo, di averlo come amico, di chiamarlo Peppo.

Un secondo perché è che crediamo opportuno, utile e saggio diffondere, specialmente fra i giovani, la conoscenza dell’opera e della figura di questo letterato che costituisce un punto fermo, un punto importante, nella Storia della Letteratura italiana.

In tempi di diffuso “sdoganamento della superficialità”, quando vengono pubblicate centinaia di libri di poco spessore, libri leggeri che magari si leggono tutto di un fiato ma che passano senza lasciare traccia, vale la pena di ricordare che esistono anche nella nostra letteratura contemporanea testi preziosi, forse meno facili, ma che lasciano il segno. Quelli di Giuseppe Pontiggia fanno sicuramente parte di questa piccola schiera.

Proprio per stimolare lo studio e la conoscenza dell’opera di Pontiggia, il nostro Club ha costituito un fondo dal quale, a partire da quest’anno, trarremo quanto basta per finanziare molte borse di studio.

Il fondo è stato finanziato dal nostro socio onorario Sergio Serapioni, legato a Peppo da grande amicizia. Serapioni, tra le molte cose che ha fatto, ha scritto un libro di fisica teorica che sta suscitando l’interesse di diversi addetti ai lavori, al quale libro Peppo fece una interessante e piacevole introduzione. Io dubito che abbia capito qualcosa di quel testo di fisica teorica. Pochissimi sono infatti riusciti a capirlo. Ma l’introduzione è un piccolo capolavoro: scrivere in modo intelligente di qualcosa che non si capisce è il massimo dell’abilità di un letterato”.

Ciò detto, il Milani Presidente cede la parola al professor Elio Franzini, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Statale di Milano, il quale anzitutto annuncia che il primo bando per un Premio di Studio da 1.000 euro sarà approvato dal Senato Accademico della Statale nella sua prossima seduta. E’ rivolto a laureati magistrali della Statale e della Cattolica e per l'anno prossimo sono previsti due premi, uno ancora per un laureato magistrale ed uno per un dottorato.

Franzini continua informando che la famosa biblioteca di Giuseppe Pontiggia, composta da circa 40.000 volumi dei quali molti di grande valore, è attualmente ospitata nel Castello di Vigevano, ove si sta procedendo ad una accurata classificazione. La biblioteca, così come gli scritti inediti di Pontiggia, sono oggetto di studi da parte di un numero sempre più consistente di studenti e studiosi.

La biblioteca resterà a Vigevano sotto l’occhio vigile della Direttrice professoressa Bonardelli, fino a quando non verrà realizzata la BEIC, Biblioteca Europea di Incontri Culturali, della quale costituirà il primo nucleo.

Infine ancora un annuncio: il giorno 18 alla Libreria Equilibri di via Farneti verrà presentato il libro “Le vie dorate: con Giuseppe Pontiggia”, una significativa raccolta di inediti ricordi e saggi critici dedicata a Giuseppe Pontiggia a sei anni dalla sua scomparsa.

Al termine del breve discorso del professor Franzini, sul palcoscenico ricompare Milani questa volta per presentare il professor Gino Ruozzi, titolare della Cattedra di Letteratura Italiana all’Università di Bologna, quella che fu di Carducci e di Pascoli, esperto di Pontiggia e certo suo grande ammiratore, visto che nel settembre del 2004 ha organizzato un Convegno di tre giorni su Pontiggia all’Università di Bologna.

Espressa la speranza che questa serata alla presenza del Preside professor Franzini, possa contribuire a promuovere anche a Milano qualcosa di simile, Milani invita il professor Ruozzi a tenere una lectio magistralis (“il termine è improprio, ma qualcosa in latino dà sempre prestigio”) sulla figura e sull'opera di Pontiggia.

Venti minuti interessanti e piacevolissimi: un profilo preciso di questo letterato libero e originale, cultore della parola, pensatore sottile, conoscitore profondo degli uomini e delle loro storie.

Si passa infine alla lettura di brani tratti dai libri di Pontiggia, letture affidate a Linda e Giusto, due giovani allievi dell’Accademia di Arte Drammatica Paolo Grassi, che fin dal primo brano si rivelano capaci di far gustare a pieno una prosa rapida e intensa.

Ai brani, divisi in sei gruppi omogenei, il professor Ruozzi fornisce una breve introduzione utile per meglio comprenderne la peculiarità.

Oltre mezz'ora di racconti, aforismi, giudizi incisivi e intuizioni precise, taglienti quadri di vita intrisi alcuni di fantasia altri di realismo.

Come rileva il professor Ruozzi, il silenzio durante è la prova dell'attenzione e dell'interesse di tutti i presenti. Gli applausi dopo, ne sono solo la conferma.

Al termine, applausi anche per il Presidente Regista, che tuttavia non rinuncia alla gaffe, dimenticandosi di ringraziare coram populo il professor Ruozzi, sempre preciso, chiaro, essenziale: ad hoc.

Ultimo atto, un secondo filmato che mostra la favolosa biblioteca di Peppo e una serie di fotografie “di famiglia” in bianco e nero, fino alla famosa immagine finale del nostro amico con i suoi amati scacchi.