Cronaca della conviviale n. 12 del 10 novembre 2008

 

Tema: Il Secolo della Biologia: opportunità ed apprensioni

Relatore: Prof. Pier Paolo Di Fiore

 

Siamo in tanti e per la maggior parte puntualissimi. Chi ha potuto, infatti, ha presenziato alla Messa per i nostri defunti celebrata un novanta minuti prima nella tradizionale Chiesa di San Bartolomeo. Un impegno ed un ricordo tipico in questo periodo dell’anno, non solo rotariano. Puntualissimi – si diceva – sicché si va in tavola con largo anticipo rispetto all’uso, anche per consentire ad Adalberto di intrattenerci comme il faut sugli eventi del club passati, presenti e futuri.

Evento passato svoltosi recentissimamente è quello dei caminetti familiari (di cui si riferisce in altra parte del bollettino). “Ancora un grazie sentito alle famiglie che hanno voluto ospitare gli amici – esclama il presidente – soprattutto perché erano in gran parte diverse dall’anno precedente. Si vede che i soci ci tengono e condividono la bontà, certa, di questa iniziativa”.

Nel presente Adalberto porge i saluti all’unico ospite (di soci)  della serata e alle numerose signore presenti (7),invita quindi gli amici a leggere la quinta lettera del Governatore apparsa sul bollettino precedente. Riguarda ovviamente la Rotary Foundation, cui è dedicato il mese di novembre.

Per il futuro, più o meno immediato, il nostro prof ricorda  che nella prossima conviviale verrà presentato lo staff dell’anno venturo sotto la guida di Franco Fraschini e verrà eletto, per acclamazione come nostra consuetudine, il presidente per l’anno 2010-11. Il 1° dicembre festeggeremo i 25 anni del nostro club, sarà una “celebrazione” vera e propria, con la partecipazione di tanti nostri amici amici del Giardini e di alcune autorità rotariane, così come si conviene in occasioni come questa. Cenni a parte merita la nostra gita annuale: quest’anno andremo in Sicilia (per la terza volta, n.d.r.) dal 30 aprile al 3 maggio 2009 oppure dal 21 al 24 maggio. Vedremo.

E infine una nota, se si vuole, goliardica ma in effetti un vero e proprio service anche se attuato divertendoci: un torneo di burraco  organizzato da Anna Alberici, Gabriella Camilli, Lilli Sironi e Giusy Vafidis per il 14 gennaio 2009 al Cavalieri. Si tratta di un service perché il ricavato della manifestazione sarà interamente devoluto alla Fondazione Francesca Rava, una onlus che aiuta l’infanzia in condizioni di disagio e rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria internazionale N.P.H. Nuestros Pequenos hermanos, da oltre 50 anni al servizio dei bambini più poveri dell’America Latina.

A Gianpiero Sironi il gradito compito e l’onore di presentare il relatore della serata, il Professor Pier Paolo Di Fiore. “Di Fiore, a capo di oltre 400 ricercatori, è il Direttore scientifico dell’IFOM, l’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare e Professore Ordinario di Patologia Generale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano – così recita l’amico Gianpiero – ed è ovviamente laureato in Medicina e Chirurgia, laurea conseguita presso l’Università di Napoli, e PhD in Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare, oltre che Specialista in Oncologia. Abbiamo lavorato insieme ai tempi della mia Presidenza della Facoltà di Scienze dell’Università. Pier Paolo è un grande amico ed è non solo un piacere averlo qui fra noi questa sera, è anche un grandissimo onore per noi e per il Giardini”.

Affascinante nella sua semplicità, fisico alla Perry Mason, simpaticissimo e marcatissimo accento partenopeo, Di Fiore ci intrattiene con estreme pacatezza e chiarezza su una serie incredibile di argomenti scientifici, tecnologici e filosofici partendo da un’indagine storica  (Copernico, Galileo, Newton e la loro fisica barocca) per arrivare alla biologia moderna che ha caratterizzato per innumeri versi il secolo appena conclusosi. Alcune sue affermazioni ci entrano nella mente ma anche nel cuore, così quando ci dice che la scoperta della sequenza del genoma del genere umano (10 anni fa)  non è solo una scoperta scientifica bensì anche una scoperta culturale, che la biologia moderna ci permette di intervenire sulla stessa essenza della vita, umanizzando  e personalizzando la medicina. Grazie ad essa negli anni a venire si potrà definire il futuro di ognuno di noi dal punto di vista clinico, la tendenza ad ammalarsi di certe patologie piuttosto che di altre e si potranno preparare farmaci ad hoc , specifici per ogni singolo individuo. Ed infine un’analisi affascinante sulla differenza fra scienza e tecnologia. 

“Il silenzio, quasi religioso, con cui abbiamo ascoltato la relazione del Professor Di Fiore la dice lunga sull’attenzione e l’interesse che ha suscitati in tutti noi – esclama Adalberto al termine – ed anche con una punta di orgoglio, perché rilevatore della presenza, importante, anche di italiani nella cerchia ristretta dei grandi biologi e ricercatori viventi”. 

Al termine intervengono Sironi, Amigoni, Coluccia e Verdirame. Con un interrogativo: a quando il collegamento fra scienza e tecnologia con la filosofia? Tornerà Di Fiore fra noi per parlarcene? Un augurio ed una speranza del presidente da tutti appassionatamente condivisi.

 

Attilio Bradamante