Cronaca della conviviale n. 17 del 2 febbraio 2009
Tema: “1928-1938: Il Rotary Italiano tra due fuochi” Relatore: Rita Pizzagalli |
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Il Rotary non è un club per tutte le stagioni. “Dove non c’è
libertà il Rotary non attecchisce o muore”. Le parole di Rita Pizzagalli risuonano alla Conviviale del
Giardini di lunedì 2 febbraio non come una semplice citazione, ma con la
solennità di un giuramento e di una prova interiore di appartenenza che ci
coinvolge tutti. Non è questione di “spezzarsi” o di “piegarsi” davanti alle
dittature di ogni genere, ma di mantenere la purezza delle origini e la fedeltà
a un giuramento alla libertà di pensiero, alla tolleranza e alla solidarietà
internazionale. Una purezza e una fedeltà che, come le bandiere dei combattenti
“vinti, ma non piegati” , vengono ammainate dopo una battaglia (come nel ’39) e
conservate dove nessuno può raggiungerle. In attesa del riscatto. E’ la storia di un Rotary italiano, che -
un virgulto appena sbocciato sulla scena del solidarismo laico -
all’improvviso si ritrova, “dal 1928 al Nella cristallina oratoria di Rita Pizzagalli (un’oratoria che
conosce la raffinata essenzialità di una lingua italiana forgiata da una
frequentazione sapiente con i classici) sfilano figure storiche del rotarismo, i
grandi rotariani Sutton, Pirelli, Ginori Conti, Seghezza, Ranelletti, Pozzo. Necessariamente emergono, nel corso della conversazione,
domande come quella sul rapporto tra Rotary e massoneria e Rita Pizzagalli non
ha difficoltà a illustrare come essere pensatori liberi non significa
necessariamente essere liberi pensatori. Emerge la domanda sullo strano connubio
Fascismo-Chiesa versus il
rotarismo. La risposta è chiara. Non è un connubio, ma una sorta di “convergenza
parallela”, come avrebbe detto un noto politico italiano, nata dopo decenni di
ostilità tutt’altro che latente tra la politica sabauda e gli interessi
apostolici, ma in quel momento messa da parte, in nome della auspicata
“Conciliazione”, dalle sotterranee frequentazioni tra Mussolini
e Padre Tacchi Ventura (che riferiva al Cardinal
Gasparri, segretario di Stato di Papa Pio XI) e che avrebbero portato al
Concordato e ai Patti Lateranensi. Tra due fuochi il Rotary? Sì, ma metallo anch’esso ardente.
Che brucia, ma non si consuma.
Nicola D' Amico |